Mutui fondo prima casa 2023: la proroga e a chi sono rivolti
Con il decreto Milleproroghe, le categorie prioritarie possono accedere a un mutuo prima casa, sfruttando la garanzia del Fondo statale all’80% (anziché al 50%) fino al prossimo 30 giugno.
Andiamo a vedere di seguito le principali informazioni da conoscere sull’argomento, chi ne può beneficiare e a chi è rivolto.
Mutuo e categorie prioritarie: quali caratteristiche deve avere l’immobile?
Le categorie prioritarie che richiedono un mutuo prima casa devono essere interessate all’acquisto di un immobile che presenti specifiche caratteristiche.
Nel dettaglio, l’immobile deve essere adibito ad abitazione principale, non deve rientrare nelle categorie di lusso, né avere le caratteristiche di lusso indicate nel decreto del Ministero dei lavori pubblici in data 2 agosto 1969.
Chi appartiene alle categorie prioritarie?
All’interno delle categorie prioritarie rientrano:
- giovani coppie che hanno costituito un nucleo da almeno due anni, in cui almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni alla data di presentazione della domanda di finanziamento;
- nucleo monogenitoriale con figli minori;
- persona singola non coniugata, né convivente con l’altro genitore di nessuno dei propri figli minori con sé conviventi;
- persona, separata, divorziata o vedova convivente con almeno un proprio figlio minore;
- giovane con 36 anni non compiuti;
- conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari.
Fondo statale per acquisto della prima casa: a chi è rivolto?
Il Fondo è rivolto a tutti i cittadini che, alla data di presentazione della domanda di mutuo, non siano proprietari di altri immobili a uso abitativo (anche all’estero), ad eccezione del caso in cui il mutuatario abbia acquisito la proprietà per successione, anche in comunione con un altro successore.
Cosa accade se il contribuente non paga il mutuo?
Nel caso in cui il contribuente non paghi il mutuo, il Fondo interviene liquidando alla banca l’importo previsto dalla garanzia e può agire successivamente nei confronti del mutuatario per recuperare la somma liquidata.
In questo caso, può essere valutata la rottamazione delle cartelle.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.