Tutti pazzi per il Monferrato
I paesaggi interminabili con le colline
vitate che si alternano alle vallate senza soluzione di continuità, il
vino (Barberà Ruché, Moscato, uve internazionali), le materie prime in cucina
(fassone, verdure, farine), la quiete, il relax. Il Monferrato sta diventando
una delle mete preferite dei wine lover. “Tra dieci anni sarà la nuova
destinazione di riferimento dei wine lover. Il valore delle case sta crescendo,
il Pil è aumentato del 20% rispetto al 2019, quindi dell'anno pre-Covid, e
gli eventi legati all’enogastronomia si susseguono con una qualità altissima”.
Lo sottolinea il vicegovernatore del Piemonte, Fabio Carosso che
nei giorni scorsi ha inaugurato la crociera delle specialità piemontesi nel
bacino mediterraneo, in collaborazione con Costa Crociere, a bordo della
Diadema.
“L’obiettivo è proprio quello di far diventare questa zona
una nuova meta turistica per bellezza e qualità – dice Carosso - Come wine
destination, le Langhe si stanno assestando, non possono crescere a dismisura:
con il Monferrato, si resta sulle colline patrimonio Unesco che tutti amano, ma
con una ventata di novità”. Negli ultimi anni, sono cresciuti anche hotel, wine
resort e B&B e molti giovani stanno investendo in agricoltura, riscoprendo
anche antiche colture come ad esempio i carciofi senza spine e peperoni
autoctoni.
Oltre al riconoscimento Unesco, che risale al 2014,
proprio pochi giorni fa Il Gran Monferrato e l’Alto Piemonte sono stati
insigniti del prestigioso titolo di Territorio europeo del vino 2024. E ora si
punta sugli investimenti per allargare le prospettive future. “Certo bisogna migliorare nell’offerta ricettiva e mi riferisco a hotel e altri complessi di accoglienza: dobbiamo aprirci a investitori, cioè a coloro che comprano casa nelle nostre
zone e a chi investe in strutture recettive – spiega Carosso - Fondamentale è
anche la qualità enogastronomica: abbiamo tante splendide trattorie a cui
devono aggiungersi ristoranti per poter diversificare l’offerta. Ci sono poi
posti meravigliosi da visitare, penso a Moncalvo nel Casalese."
Fonte: La Repubblica